Botti, spari… Che paura
- 22 Dicembre 2020
- Ilaria D'Ercole
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Botti, Spari …Che Paura!!
Tremore, paura dei botti, salivazione abbondante, diarrea, tentativi di fuga, minacce vocali con grugniti, morso sono alcune delle manifestazioni palesi mentre il freezing, ovvero l’immobilità, è fra le esternazioni più sottili della paura.
Nonostante qualche retaggio di ricerche scientifiche contraddittorie ed un discusso emendamento datato 2017 nel Parlamento inglese, gli animali provano emozioni primarie fra cui certamente la PAURA dei botti. Significa che ad una profonda sollecitazione degli organi sensibili si innescano emozioni dai risvolti positivi o negativi, la cui mancata comprensione ed accoglienza, possono partorire difficoltà psicologiche e comportamentali, in alcuni casi di forte intensità e durature nel tempo. L’udito fa capo ad un organo sensibile fra i più sviluppati nel cane. L’orecchio dei cani può percepire onde sonore fino a 40000 hertz, il doppio di quello umano rendendo alcuni suoni intollerabili e gravemente invasivi.
Più avanti anche di quanto questo aspetto sia logorante per lo stile di vita a cui sono assoggettati i cani urbanizzati, in particolare per alcune razze.
Botti e spari: perché?
Il temuto ed odioso periodo dei botti è fra gli appuntamenti peggio vissuti dai cani (e anche da molti umani per fortuna) ovvero scoppi natalizi, fuochi d’artificio, petardi da marciapiedi (con ragazzini annessi).
Si può aiutare il nostro cane, che ha paura dei botti, in modo finalizzato al momento contestuale. Oppure dedicarsi per tempo a quello che decliniamo in “ancoraggio emozionale positivo” ad una situazione che di positivo presenta ben poco.
Le strade sono la pura gestione oppure in parallelo abbiniamo l’ancoraggio.
Per la gestione ci affidiamo a strumenti che si orientano principalmente sulla sicurezza. Quando si ha fortemente paura si perde il controllo e le reazioni possono ledere sia la nostra incolumità sia quella altrui.
La pettorina…
Una pettorina antifuga sfata la possibilità che reazioni incontrollate volte a liberarsi dalla costrizione per allontanarsi dalla situazione insostenibile, si realizzino e consente al compagno umano di mantenere vicinanza.
Tutto ciò senza tuttavia ricorrere al contenimento con contatto fisico che in quel preciso momento può essere dannoso.
Se sappiamo di dover uscire con il nostro cane immergendoci nel rischio di incorrere nei botti, bandiamo altro tipo di pettorine (svedese, easy walk, ad H normale ecc.) e collari, facilmente sfilabili.
Una croce sopra anche ai collari retreiving o strozzo (ricordiamoci che quest’ultimo non è consentito per legge in alcuni comuni).
Questi ultimi non si sfilano probabilmente ma i danni fisici alla trachea/esofago, alla colonna vertebrale, atassia vestibolare, sensoriale e cerebellare, che possono sorgere a causa di strappi violenti e uso continuativo sono di grande entità.
Articoli:
Per la gestione casalinga, consideriamo le possibilità… dov’è il cane, con noi o resterà da solo? In giardino o all’interno delle mura domestiche? Ad ogni contesto le soluzioni richiedono differenti accortezze.
In giardino da solo un cane durante i botti è da escludere, se pensiamo non abbia paura, quella è la volta buona per fargliela venire.
I tentativi di fuga alla ricerca di sollievo generano creatività diaboliche ed altrettanto pericolose.
Vanno dallo scavare alle reti e muretti fino ferirsi gravemente le zampe, a scavalcare recinzioni provocandosi tagli, ferite profonde fino trucide impiccagioni col collare raccontati dalle cronache.
Niet anche per lasciarlo in cortile/giardino legato alla catena… stesso discorso sia per le norma di legge che per la pericolosità.
Prova a dire di SI..
Il SI indica la strada dell’ abitazione, possibilmente di un’unica stanza, quella più protetta in termini logistici.
Con l’accortezza di abbassare le tapparelle, alzare il volume di una radio o tv con un sonoro stabile e tranquillizzante e nella quale cui sia possibile riconoscere una nicchia se il cane non è abituato al kennel.
Alla situazione si può abbinare un nutraceutico, a base di caseina (derivato della proteina del latte) o triptofano che aiutano a sopperire l’inferiore produzione di serotina, motore di serenità e buonumore.
Integratori alimentari che convergano verso la generazione di stabilità emozionali e supporto in momenti stressanti e faticosi.
Valido prodotto il Natural Kraft PRO-8 di Reico: prodotti naturali sani al 100% da noi utilizzati, preferiti e testati da anni, per info e ordini scrivere a cani.inclasse@gmail.it.
Vanno inseriti qualche giorno prima dell’evento previsto e protratto per qualche giorno successivo.
I fiori di Bach..
I fiori di Bach sono un ulteriore alleato sia da somministrare in fase acuta sia preventiva nei giorni/settimane precedenti e successivi al periodo. La Guida 7 del gruppo è dedicata totalmente all’argomento, per seguire I Fiori di Bach anche esternamente al gruppo trovate info su Fiori di Bach secondo il metodo Kramer.
In casi di cui si ha già avuto esperienza fortemente traumatica, affidarsi alla speranza è un’opzione da accantonare mentre ricorrere ad un veterinario comportamentalista può supportare efficacemente il terrore del nostro cane, qualora il professionista di fiducia che ci segue non collaborasse con terapie efficaci
A maggior ragione, l’esperienza insegna che agire per tempo aiuta ad aiutare. Cosa significa?
Preparare il nostro cane ad affrontare le paure, riduce le paure e soprattutto gli effetti che procura. Come?
Creando un ancoraggio. Ovvero ancoro un’emozione positiva ad una situazione che aiuti il cane a sostenere la sua resilienza in presenza dello stimolo stressogeno.
Inizio mesi prima ad abituare il cane ad entrare nel kennel per trovarvi serenità e protezione, quindi creerò un rito affinché quel luogo stimoli l’effetto nido.
L’abitudine al paraorecchie poiché è una vestizione fastidiosa ed innaturale per il cane, soprattutto se hanno le orecchie a punta, richiede gradualità a piccoli step. Può rivelarsi un buon alleato attutendo l’arrivo del suono.
L’aromaterapia tramite la diffusione di olii essenziale come lavanda, rosmarino, vaniglia o la terapia feromonale tramite spray, diffusori ambientali o collari (es: adaptil), sono altre soluzioni da applicare all’interno di una strategia globale.
Insegna al tuo cane a dirigere la sua ansia
Insegnare al cane a dirigere la sua ansia su un oggetto è una strategia efficace e bisogna partire in contesti ambientali ed emotivi neutri.
Infatti, i criteri di avanzamento iniziano con il riconoscere l’oggetto più funzionale e indicare come può scaricare il suo stress su di esso e fargli riconoscere l’efficacia dell’attività proposta.
Il tutto fino alla fase più matura e consapevole, quando il cane sceglierà in autonomia di operare questa scelta nel momento del bisogno. L’aiuto dell’educatore per operare efficacemente è una scelta valida per questo obbiettivo.
La dieta alimentare
La dieta alimentare, ancora troppo sottovalutata in relazione al comportamento è invece un fattore di grande stabilità, sia in bene sia in male.
Le vitamine del gruppo B ed il triptofano hanno un peso notevole sulla risposta umorale ed a lungo andare sul carattere.
Quindi una dieta consapevole e che tiene in considerazione qualità degli elementi e corretta proporzione sul lungo periodo mostra cambiamenti radicali.
Non dimentichiamo che la sinergia di tutti gli aspetti indagati qui sopra generano certamente più successo che la singola soluzione applicata all’occorrenza.
At last, but not least…
La vita di tutti i giorni nella sua globalità determina i cambiamenti di convinzioni ed espressioni caratteriali.
La condivisione di attività all’interno di una relazione fidata consente di acquisire maggiori conoscenze del mondo e di sé stessi nel mondo, aumentando la capacità di far fronte a difficoltà ed imprevisti.
Ciò accade doppiamente se la condivisone è accompagnata da emozioni serene e gioiose, la vita con il vostro cane, fate cose, vivete attività ludiche, sportive… fate esperienze, fatele col sorriso.
Sarete entrambi più felici e diventerete più forti insieme! In attesa che il mondo meschino smetta di sparare.
Esempio di pettorina: