Tuca no!

Tuca no!

5 motivi per cui evitare di toccare il nostro cane

“TUCA NO !” la versione milanese del “non Toccare!” risuona spesso nelle orecchie degli umani durante le nostre lezioni di educazione con i loro cani.

Facciamo quindi un po’ di chiarezza su questa intimazione.

Prima di tutto occorre tenere a mente che il contatto fisico per i cani ha una valenza ed un gradimento differente da quanto siamo abituati a credere.

Fra cani ci si tocca poco, accade con contenuti emotivi ben identificabili.

Nella copulazione, nella lotta competitiva o ludica, nell’atto di accudimento e nel sonno in contesto affiliativo di branco/famiglia.. tutti frangenti di spessore e certamente che non lasciano indifferenti. 

Toccare, tocchicciare, strunfolare, sgrattignare, spettinare sono azioni che il più delle volte ci provoca un’euforia gioiosa ma attenzione.. solo a noi umani, o comunque, spesso solo a noi umani.

Se anche i cani gradiscono per modalità, finiscono con il subire per frequenza… oltre al fatto che ci sono razze autorizzate a richiedere protezione al WWF per maltrattamento manipolatorio.

Ma i cani adorano le coccole! così  pensano tutti e .. certo che si!

Tuttavia il momento coccole è prezioso, significa anzitutto piacere, la predisposizione ad accogliere godimento è fortemente necessaria, anticipa relax mentale e muscolare.

E’ netta la contrapposizione con l’attenzione che richiede un’attività, soprattutto quando essa contempla impegno comunicativo e mnemonico.

durante le sessioni di training noi siamo concentrati ad essere presenti ai nostri movimenti, prossemica, ritmo, tempismo, ma il nostro cane lo è doppiamente nel cercare di interpretare le nostre richieste.

Ricordiamo infatti che indulgiamo sempre nel linguaggio “dai! Su.. vieni! dai, muoviti, fai così.. siediti.. fermo!” ma il cane non lo riconosce come linguaggio primario, arriva a riconoscere il suono delle parole dopo averlo associato ad un messaggio gestuale o posturale.

Facile comprendere che lo sforzo di attenzione ed osservazione che impiega il cane durante un’interazione con richieste complesse sia seriamente impegnativa a livello cognitivo.

Ogni volta che al termine di una sequenza aggiungiamo al nostro rinforzo (sociale e/o appetitivo) una bella tocchicciata, che genera in noi sollievo dalla tensione dello sforzo precedente e ci fa gioire per il risultato ottenuto, spezziamo la stabilità dello stato di concentrazione, faticosamente raggiunto dal nostro cane, con la conseguenza di:

  1. renderlo più nervoso
  2. innervosirci di conseguenza
  3. intaccare eventuali progressi nella sessione di pratica in corso
  4. sminuire il valore ed il piacere del contatto fisico
  5. perdere la pulizia e chiarezza comunicativa

Immaginiamo di essere intenti in uno studio nei tomi di algebra 2 e il nostro fidanzato, ogni volta che passa accanto si fermi ad abbracciarci o nostra madre ci accarezzi la testa..va da sé che non contribuirebbero al nostro successo didattico.

Ecco, guardiamo al “TUCA NO!” come un bravo amico coach che ridonda nella nostra testa intanto che ci rivolgiamo al nostro cane per congratularci delle cose splendide realizzate insieme.

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